Libri meravigliosi

Lupi maschioni, galline sterminatrici e volpi non proprio furbissime, ma o quanto tenere!

Ma quanto sono contenta di poter condividere con voi questo fumetto! Perché? Perché mi ha fatto ridere di gusto, per il modo in cui vengono usati gli stereotipi del buono e del cattivo e come vengono capovolti, per come viene mostrato che niente è bianco o nero, soprattutto se ci sono di mezzo i sentimenti. Il lupo qui è cattivo. Anzi no, è un vero macho. Di quelli che hanno il vocione, si sanno far ascoltare e hanno lo charme del duro. C’è chi lo ama perché vorrebbe essere come lui, c’è chi lo teme, ma lo rispetta. E poi c’è la volpe che vorrebbe tanto essere temuta, ma che è troppo adorabile. Nonostante i suoi sforzi, resta una creatura per cui tutti fondamentalmente provano grande tenerezza. E vogliamo parlare delle galline che tutt’altro sono che tremule vittime di questo mondo di predatori? E il cane da guardia, caricatura del funzionario statale? Non c’è buonismo in queste pagine, ma la riflessione indiretta che non abbiamo bisogno di essere “popolari” per essere amati e che accettare se stessi senza costruirsi maschere dietro alle quali nascondersi, può sicuramente portarci più vicini alla felicità, anche se dei compromessi talvolta si impongono… Continua a leggere “Lupi maschioni, galline sterminatrici e volpi non proprio furbissime, ma o quanto tenere!”

Libri meravigliosi

Invitare il Giappone a casa vostra, con il giocoso libro “Kimono”.

Le Kokeshi (こけし) sono bambole tradizionali giapponesi in legno, senza braccia, di buon auspicio, che vengono regalate a persone speciali. Sembrerebbe che il russo Savva Mamontov le importò dal Giappone insieme ad un altro pezzo raffigurante il vecchio saggio buddista Fukurokuju – il quale conteneva al suo interno quattro figurine – e che dall’incontro di queste due ispirazioni nacque la russa matrioska.

Le Kokeshi non si sono fatte abbattere dai loro 150 anni e hanno rinnovato design e colori per adattarsi ai gusti moderni, ispirando personaggi di videogiochi e le Momji, attuali bamboline in resina contenenti un messaggio segreto all’interno. Siamo sempre più lontani dai cinque anni necessari per far seccare il legno di ciliegio necessario per la costruzione di una bambolina Kokeshi, ma i tempi che corrono, si sa, corrono rapidi e chi ha più tempo di aspettare?

Vi parlo oggi di questo oggetto tradizionale perché potrebbe essere, così come le matrioske dalla Russia, un bel regalo da portare dal Giappone ad un bambino per voi speciale.

Kimonos1Le ho riscoperte grazie a Kimono, libro illustrato di Annelore Parot. Coloratissimo, denso, di un’allegria contagiosa, la sua copertina è saltata all’occhio tra i tantissimi libri che gli facevano compagnia. Un libro per giocare, e allo stesso tempo per entrare in contatto con la cultura giapponese, la sua lingua, i suoi usi e costumi. Ogni pagina propone un gioco diverso, essenzialmente di attenzione, come trovare, ad esempio, dei dettagli a partire dai motivi sulla stoffa dei personaggi, carinissimi, senza braccia come le bamboline Kokeshi. È un libro dinamico, con tante finestre e finestrelle da aprire, girare; tattile, con alcuni elementi in sovrimpressione. Alcune pagine sono tagliate in modo da comunicare tra di loro e aggiungere un elemento sorpresa alla pagina precedente.

FullSizeRender-1Probabilmente non un libro che accompagnerà il piccolo ricevente per tutta l’infanzia – come spero facciano con mio figlio altri libri della mia biblioteca, più semplici e poetici, ma dai messaggi forti. Certamente però, una bella occasione per interessarsi in modo ludico al Giappone, una scusa, o meglio un ponte – perché no – per fare della geografia, individuando questa nazione sul mappamondo; della gastronomia, cucinando insieme del sushi; della storia, per i più grandi, per chi trova il coraggio di parlargli di Hiroshima e Nagasaki.  Potrebbe essere un bel modo di preparare un viaggio nipponico introducendo il bambino alla cultura che incontrerà a breve o, per chi resta, un modo per introdurre l’invito di un eventuale compagnuccio giapponese a casa, che potrà raccontare il suo Giappone. Può iniziare sicuramente in maniera leggera e divertente, anche con un libro così, un’educazione che invita alla curiosità verso l’altro, piuttosto che alla paura e alla riluttanza verso tutto ciò che è diverso, straniero, quindi barbaro.

 

Libri meravigliosi

“Se ami qualcuno lascialo libero”, un bel messaggio da comunicare ai nostri bambini.

Qualche giorno fa ho trovato, in un mercatino dell’usato, un libro illustrato di Marjorie Newman e Patrick Benson, “Petit Paul et l’Oisillon“. I disegni, color pastello, sono delicati, FullSizeRender-2i testi semplici, corti, non in rima. Devo ammettere che alla prima sfogliata e lettura mi aveva lasciato alquanto indifferente; tutto il mio entusiasmo si era forse consumato per gli altri libri, trovati nello stesso mercatino. Ma dopo la terza, quarta lettura ad alta voce, mentre il mio piccolo esplorava e distruggeva casa, lanciandomi ogni tanto sorrisi a tre denti, come per dirmi: “Ti ascolto mamma, eh! Ma nel frattempo ho l’impellente urgenza di buttare giù tutte le deliziose suppellettili che hai lasciato sul mobile, che carina!, proprio alla mia altezza!”, ho dovuto ricredermi. Proprio dalla semplicità del testo e delle immagini, si sprigiona senza fuochi d’artificio, leggero e modesto, un monito al rispetto della libertà del prossimo, ai falsi volti dell’amore, come quello del possesso. L’amore è quello che ti lascia volare libero, anche quando costa lacrime.

FullSizeRender-3Mi sono accorta della bellezza di questo testo e delle sue immagini in controtempo, come un contrattempo. Me ne sono accorta perché era il libro che avevo, più spesso, più voglia di leggere e di condividere con mio figlio. Me ne sono accorta dolcemente e ora gli racconto la storia a modo mio, anche appena si sveglia, quando mi guarda con quegli occhi assonnati che si lasciano cullare dalla mia voce, prima di schizzare giù alla scoperta del mondo.

Sono contenta di non essermi fermata alla mia superficiale prima impressione.

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“Gli uccelli sono fatti per volare”, dichiara il piccolo Paul. Apre quindi la gabbia e lo lascia volare via, perché lo ama. Poi, si mette a piangere.

Il testo non l’ho trovato in italiano, in francese temo non venga più edito, in inglese pare invece ancora di facile reperibilità (Mole and the Baby Bird). Se desiderate dire al vostro bimbo in modo poetico, semplice e delicato, quanto amare voglia dire lasciar liberi, a parte la canzone di Sting, questo librino è un modo bellissimo per farlo.

 

Libri meravigliosi

Il piccolo Nicolas. Un libro pop-up.

No, cioè, sì vabbè, mi si attorciglia la lingua perché questo libro pop-up mi si porta via tutti gli ooooooooooh di stupore, quelli corti corti come un singhiozzo, quelli lunghi lunghi come un’ola, me se li porta talmente tutti via che mi finiscono le o dal mio repertorio e c*minci* a parlare senza, e diventa imbarazzante, all*ra zitta zitta mi infil* in un c*rs* di y*ga che là la gente è rilassata e gener*sa e mi freg* qualche oooooooommmmmmmm per recuperare (solo che ora ho un po’ di m in esubero, se vi servono fate un fischio, possono semmmpre servire soprattutto per immmmprecare nei giorni storti).image

Ché questo è davvero un libro mmmeraviglioso.

Ogni pagina un universo che si costruisce sotto i mmmiei occhi, così pieno di dettagli, così pulito nel suo bianco e nero e rosso, che l’occhio si perde tra le linee, scopre segreti nascosti e lascia sfuggire un altro piccolo oh!
Il testo è separato dalle immmagini, mma devo dire la verità, che persa in quella ricchezza, la storia è diventata per mme di ben poca importanza. Tutta la mmia curiosità della primma lettura è stata assorbita dal pop-up e per il testo ci sono tornata più tardi, quando avevo un po’ saziato la foga di vedere cosa si celasse dietro la prossimma pagina.

imageNon è un libro per bimmbi piccoli perché oltre ad essere delicato come ogni pop-up, il piccolo Nicolas è proprio prezioso…
Se vi piace il genere, fatevi questo regalo, da condividere certo con i vostri figli quando riusciranno a gestire il desiderio di strappare tutto con le mmmanine.

È d’uopo una breve presentazione: le petit Nicolas è un personaggio nato nel 1960, conosciutissimo in Francia, creato dall’autore René Goscinny e disegnato da Jean-Jacques Sempé. La particolarità sta nel rappresentare il punto di vista del bambino (di circa 9/10 anni) e non, come più di consueto, del narratore adulto. Uno stile che mi piace molto e di cui farò certamente altri esempi nei miei prossimi articoli.

Le Petit Nicolas : Un livre pop-up in originale in francese, non ne ho trovato la traduzione in italiano, ma solo in tedesco (che vedete nelle foto) e giapponese. Se siete tentati, io non mi farei inibire dall’eventuale limite linguistico perché è tanto il piacere della composizione visiva che la non comprensione del testo in nulla ne diminuisce il piacere.

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