Libri meravigliosi

Lupi maschioni, galline sterminatrici e volpi non proprio furbissime, ma o quanto tenere!

Ma quanto sono contenta di poter condividere con voi questo fumetto! Perché? Perché mi ha fatto ridere di gusto, per il modo in cui vengono usati gli stereotipi del buono e del cattivo e come vengono capovolti, per come viene mostrato che niente è bianco o nero, soprattutto se ci sono di mezzo i sentimenti. Il lupo qui è cattivo. Anzi no, è un vero macho. Di quelli che hanno il vocione, si sanno far ascoltare e hanno lo charme del duro. C’è chi lo ama perché vorrebbe essere come lui, c’è chi lo teme, ma lo rispetta. E poi c’è la volpe che vorrebbe tanto essere temuta, ma che è troppo adorabile. Nonostante i suoi sforzi, resta una creatura per cui tutti fondamentalmente provano grande tenerezza. E vogliamo parlare delle galline che tutt’altro sono che tremule vittime di questo mondo di predatori? E il cane da guardia, caricatura del funzionario statale? Non c’è buonismo in queste pagine, ma la riflessione indiretta che non abbiamo bisogno di essere “popolari” per essere amati e che accettare se stessi senza costruirsi maschere dietro alle quali nascondersi, può sicuramente portarci più vicini alla felicità, anche se dei compromessi talvolta si impongono… Continua a leggere “Lupi maschioni, galline sterminatrici e volpi non proprio furbissime, ma o quanto tenere!”

Libri meravigliosi

“La Promenade de Petit Bonhomme”, una filastrocca per le vostre dita.

Premetto che si escludono, dallo scenario che segue, declinazioni erotiche (che sarebbero del tutto inappropriate in questa categoria di libri per bambini). Vi trovate rinchiusi in un ascensore per le prossime due ore. Nessun oggetto. Nessun gingillo che potrebbe aiutarvi a far passare il tempo più rapidamente, che so, un telefonino, un giornale, una penna, una pallina, un antistress, uno specchio nel quale schiacciarsi i punti neri… Una volta risolto un eventuale spettro di claustrofobia, vi accorgete che non siete soli.  Nello stesso ascensore bloccato siete in due, o in tre o persino in quattro. Di qualsiasi età voi siate, scoprite che tutti, immancabilmente, vi siete portati dietro due versatili strumenti per giocare: le vostre mani.

Come sarebbe a dire, “le vostre mani non sono un gioco?!”. E se dico morra cinese (anche conosciuto come carta, sasso, forbice)? E se dico Olio, sale e pepe? E la mano tua appoggiata alla mia, se riesco a schiaffeggiartela prima che la levi, vinco? E la montagna di mani, una sull’altra, alternate, che da sotto si appoggiano sopra e via via si impilano una sull’altra schiaffeggiando ben poco amabilmente quella in cima? (ehm… non ricordo perché questo gioco mi facesse tanto ridere…). E il gioco della scossa elettrica? (ci si prende per mano formando un cerchio; una prima persona stringe ad esempio la mano della persona alla sua sinistra, che a sua volta stringerà quella alla sua sinistra, facendo circolare sempre più rapidamente la “scossa elettrica” intorno al cerchio)… E Pari o dispari?

Le due ore trascorrono così senza nervosismi e senza panico. Grazie alla memoria dei giochi dell’infanzia, riaffiorati al momento giusto. È una gran bella cosa avere sempre a portata di mano (ahahah) tutti questi (e tanti altri) passatempo.

Trovo che oggi, avendo a disposizione tanti giochi (soprattutto tanta plastica), i bambini siano raramente invitati a esplorare questo tipo di intrattenimento per cui non si ha bisogno né di tanto spazio, né di accessori particolari.

È il motivo per il quale vi presento oggi un libro dall’idea semplice ma efficace, “promenade_petit_bonhomme2 La Promenade de Petit Bonhomme“. La trovo una divertente occasione per sensibilizzare i bambini al gioco con le mani. L’ometto di cui si fa riferimento nel titolo sono le dita della mano del narratore, che vengono invitate da un testo a mo’ di filastrocca, altrettanto semplice ed efficace, a compiere precise azioni. Le dita della mano, inizialmente certo quelle di un lettore adulto, potrebbero diventare poi quelle del bambino, attente alle indicazioni della voce narrante, o perché no, lasciate libere di inventare nuove peripezie, scivolando sui disegni ad ostacoli, affrontando in modi inaspettati un gatto gigante, mangiando un succulento pasto, inciampando sulla dunetta, saltando fossati… insomma… andando all’avventura. E un giorno le dita potrebbero essere quelle dell’adulto e del bambino, insieme, prima a saltellare tra una pagina e l’altra poi hop… fuori dalla pagina, alla scoperta del mondo. Perché sì, il vostro dito indice e il vostro dito medio formano due agilissime gambette capaci di attraversare, scavalcare, rotolare, pizzicare, schioccare, ticchettare, accavallare, accarezzare, toccare, indicare, strofinare qualsiasi angolo del pianeta. Se avete dubbi in proposito, lasciatevi guidare dai bambini. Una volta che avranno scoperto il potere camminante delle loro dita, ogni oggetto animato o inanimato sarà una magnifica superficie da calpestare.

Per questo mi piace questo libro. Perché rappresenta solo l’inizio, la prima scoperta, la prima proposta. Una porta che viene aperta per lasciare navigare l’immaginazione altrove, al di fuori del suo limitato formato cartaceo. Mi piace molto la frase finale (mi son permessa qualche licenza poetica nella traduzione), che invita ad uscire dal rassicurante contesto del libro, per inventarsi nuovi orizzonti:

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Dopo aver ben mangiato, l’ometto è spossato. Il libro allora chiudiamo, sul mio braccio cammina piano, e riposa fino a domani, stretto tra le mie mani”.

La Promenade de Petit Bonhomme: Une comptine à jouer avec la main” di Lucie Félix, purtroppo non tradotto in italiano (ma il vocabolario scelto è davvero molto semplice), è adatto ad essere letto a numerosi piccoli ascoltatori simultaneamente, poiché il testo in rima è stato stampato una volta dritto, per una lettura a due, fianco a fianco, e una volta rovesciato, per poter essere eventualmente tenuto capovolto verso l’esterno. Tanto, per le dita delle mani, nulla cambia se si saltella allegramente su una pagina rovesciata, e così, il pubblico può godersi per bene le immagini e il  narratore ditologante, può risparmiarsi acrobazie oculari.

Vi invito così, a mille spensierate passeggiate di dita coi vostri piccoli, con o senza questo libro.

Libri meravigliosi

Il libro “Nascondino”, una mini-palestra per occhi curiosi

Con un titolo così – Nascondino – questo libro non poteva passare inosservato in un blog che si chiama “Tana libera per tutti”.
E sono contenta che la curiosità di aprirlo mi sia venuta, perso in quello scaffale della libreria strapieno di pagine e colori, perché è un bel libro.imageNon è ancora adatto al mio piccolo di nove mesi, ma lo tengo sicuramente a mente, in attesa del momento  propizio, perché è ben fatto, gioioso, curioso, allegro.
Aprendolo, lo sguardo si perde in disegni che ripetono lo stesso motivo, ricco abbastanza da poter già giocare a riconoscere i colori, le geometrie, le immagini proposte. Ma poi, se si affonda un po’ lo sguardo, si scopre un dettaglio, uno solo, che differisce dagli altri. Ecco perché un titolo così, a nascondersi non son bambini ma particolari che un occhio attento deve svelare: trovare il dettaglio nascosto nella ripetizione uniforme del disegno non è immediato neanche per la vista allenata dell’adulto.image
L’idea di giocarci con il mio bambino mi diverte di già.
Vi dirò di più quando lo avrò sperimentato con il piccolo diretto interessato…

Libri meravigliosi

Il piccolo Nicolas. Un libro pop-up.

No, cioè, sì vabbè, mi si attorciglia la lingua perché questo libro pop-up mi si porta via tutti gli ooooooooooh di stupore, quelli corti corti come un singhiozzo, quelli lunghi lunghi come un’ola, me se li porta talmente tutti via che mi finiscono le o dal mio repertorio e c*minci* a parlare senza, e diventa imbarazzante, all*ra zitta zitta mi infil* in un c*rs* di y*ga che là la gente è rilassata e gener*sa e mi freg* qualche oooooooommmmmmmm per recuperare (solo che ora ho un po’ di m in esubero, se vi servono fate un fischio, possono semmmpre servire soprattutto per immmmprecare nei giorni storti).image

Ché questo è davvero un libro mmmeraviglioso.

Ogni pagina un universo che si costruisce sotto i mmmiei occhi, così pieno di dettagli, così pulito nel suo bianco e nero e rosso, che l’occhio si perde tra le linee, scopre segreti nascosti e lascia sfuggire un altro piccolo oh!
Il testo è separato dalle immmagini, mma devo dire la verità, che persa in quella ricchezza, la storia è diventata per mme di ben poca importanza. Tutta la mmia curiosità della primma lettura è stata assorbita dal pop-up e per il testo ci sono tornata più tardi, quando avevo un po’ saziato la foga di vedere cosa si celasse dietro la prossimma pagina.

imageNon è un libro per bimmbi piccoli perché oltre ad essere delicato come ogni pop-up, il piccolo Nicolas è proprio prezioso…
Se vi piace il genere, fatevi questo regalo, da condividere certo con i vostri figli quando riusciranno a gestire il desiderio di strappare tutto con le mmmanine.

È d’uopo una breve presentazione: le petit Nicolas è un personaggio nato nel 1960, conosciutissimo in Francia, creato dall’autore René Goscinny e disegnato da Jean-Jacques Sempé. La particolarità sta nel rappresentare il punto di vista del bambino (di circa 9/10 anni) e non, come più di consueto, del narratore adulto. Uno stile che mi piace molto e di cui farò certamente altri esempi nei miei prossimi articoli.

Le Petit Nicolas : Un livre pop-up in originale in francese, non ne ho trovato la traduzione in italiano, ma solo in tedesco (che vedete nelle foto) e giapponese. Se siete tentati, io non mi farei inibire dall’eventuale limite linguistico perché è tanto il piacere della composizione visiva che la non comprensione del testo in nulla ne diminuisce il piacere.

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