Semi di meraviglia: esperienze · Semi di meraviglia: il gioco

Il gioco delle tre figure per sviluppare l’empatia

Mi piace accorgermi, rileggendo appunti e propositi prima dell’inizio di un laboratorio, quanto le cose non vadano mai davvero come previsto. Potrebbe essere una constatazione destabilizzante, ma a me rassicura pensare che sono gli esseri umani presenti, con le loro personalità uniche, a determinare il corso delle cose, e non la mera limitata programmazione del mio cervello bisognoso di rassicurazioni.

All’inizio di questo laboratorio (di cui parlo qui), avevo deciso di lavorare al modo diverso di vedere il mondo, considerate le diverse nazionalità presenti, per questo abbiamo iniziato l’esplorazione con dei caleidoscopi. Avevo programmato originali escursioni tra cultura e parole d’altrove, e ci siamo invece ritrovati, con gusto, a giocare con la più universale delle materie: le emozioni. Il caleidoscopio ci ha mostrato la complessità delle declinazioni dell’emozione, che è possibile cioè che persone diverse provino emozioni diverse, anche se esposte alla stessa esperienza e che persino emozioni contrastanti convivano nello stesso individuo, nello stesso istante. Abbiamo scoperto che si può provare una grande tristezza ascoltando una musica gioiosa, che piangere può essere semplicemente la dolce impronta dell’amore (quando siamo, ad esempio, tristi perché la nostra adorata cuginetta se ne torna al suo paese dopo essere passata a trovarci).Schermata 2017-12-07 alle 18.13.45

Abbiamo scoperto che in tutto questo calderone, tra l’imparare a gestire le proprie emozioni e il capire quelle degli altri, si insinua una parolina magica, di cui avevo già parlato in questo articolo: l’empatia.

Sapersi mettere nella pelle dell‘altro, anche se apparentemente molto diverso da noi, essere capaci di immaginare quello che prova, anche se non ci troviamo nella sua posizione, saper guardare alla sua alterità con la stessa meraviglia che abbiamo guardando attraverso un caleidoscopio… ciò rappresenta, a mio avviso, un bel bagaglio di competenze per il benessere personale e collettivo.

Come siamo arrivati all’empatia? Continua a leggere “Il gioco delle tre figure per sviluppare l’empatia”

Semi di meraviglia: esperienze

La bellezza e la ricchezza di vedere le cose in modo diverso. Un laboratorio per bambini.

Oggi, primo giorno di laboratorio con un gruppo di bambini e ragazzi da poco arrivati in Europa.
Emozionata come al mio primo giorno di scuola, quella sensazione mista di curiosità e timore che provo ad ogni inizio. Quali volti incontrerò? Piacerò loro? Provo a imprimere nella memoria questi primi momenti insieme, la difficoltà a pronunciare i nuovi nomi, che sembrano ora così difficili da ricordare, il modo che abbiamo di presentarci, stare insieme, troppo timidi o troppo estroversi, circospetti o iperattivi. Imprimere questi momenti per confrontarli con l’ultimo giorno, in cui ci saremo già raccontati alcuni segreti di quello che siamo e che amiamo fare e saremo tra di noi, semplici, rilassati, più noi stessi e forse, chissà, già un po’ nostalgici.

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Abbiamo fatto qualche gioco per rompere il ghiaccio e poi ho proposto loro una caccia al tesoro, facendo partecipare anche gli adulti e gli adolescenti che erano nell’edificio. Avevo paura che fosse troppo facile, o troppo difficile, che durasse troppo o troppo poco e invece è stato bellissimo. Bellissimo vedere lo stesso entusiasmo nei grandi e nei piccoli. Capire l’enigma, trovare l’indizio successivo, arrivare al tesoro, con gli occhi che brillano e le gambe che corrono.
Vederli divorare le scale urlando “Ho capito! Ho capito!“, vederli concentrati, malgrado le diverse età, intorno allo stesso foglietto, o toccando e guardando dappertutto per trovare l’indizio successivo.
È la prima volta che organizzo una caccia al tesoro e non penso sarà l’ultima.
È stato una grande gioia vederli riuniti, anche se molti non si conoscevano tra loro, uniti nella stessa avventura, con curiosità.
Il tesoro era un piccolo caleidoscopio per ogni avventuriero partecipante. E nel piccoli come nei grandi, il piacere di vedere la meraviglia negli occhi da bambino, quelli di oggi o quelli ritrovati per un attimo guardando dentro il vetrino deformante.

È l’inizio del nostro viaggio insieme, durante il quale esploreremo l’idea di come ciascuno vede le cose a modo suo, a seconda del punto o della prospettiva da cui guarda, della sensibilità, cultura, età, di colui/colei che osserva. Un invito a rispettare l’altro e a  curiosare nella sua visione, certo altrettanto caleidoscopica della nostra.

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